venerdì 6 dicembre 2013

non puoi dire né sì né no, Eivor Edwards

6 Dicembre 2515
Bullfinch


Un missile ti si schianta ad una spanna dal naso e non puoi dire né sì né no, Eivor Edwards, ti sto semplicemente dicendo quello che succederà nei prossimi cinque minuti.
Una pallottola arroventata, un pezzo di ferro impazzito fende l'aria alla velocità della luce, lacera il cappotto, il giubbotto, l'uniforme, la pelle, i muscoli, le vene ed esce dall'altra parte, lasciandole nella spalla un buco nel quale potrebbero starci comode due dita. E non puoi dire né sì né no, Eivor Edwards, perché ti sto semplicemente dicendo quello che succederà nei prossimi cinque minuti.
Un sacco di sabbia le esplode addosso, le esplodono addosso pezzi di legno, solleva una mano per proteggersi la faccia, qualcosa di caldo la arroventa come se l'avesse appena infilata dentro la bocca dell'inferno, casca per terra, nel fango, nella sua terra madre, e non puoi dire né sì né no, Eivor Edwards, perché ti sto semplicemente dicendo quello che succederà nei prossimi cinque minuti.
Dilata la cassa toracica alla ricerca di ossigeno, ma l'unica cosa che riesce a pescare è fumo, polvere, odore di cose bruciate e morte; il sangue le zampilla fuori con un che di rabbioso, quasi per protesta, ed è solo quando sente la manica intrisa del suo stesso sangue ed il viso bagnato dalle sue stesse lacrime, solo allora, ecco, capisce di essere viva, benché non riesca a sentire niente, perché il missile -deve essere stato un missile- le deve aver fatto esplodere anche tutti e due i timpani, visto che l'unica cosa che sente, nel silenzio assordante dello shock, è solo un fischio sottile e monotono, e questo è tutto quello che senti e non puoi dire né sì né no, Eivor Edwards, perché ti sto semplicemente dicendo quello che sentirai nelle prossime quarantotto ore.
Ma è proprio il silenzio a ricordarle che non dovrebbe esserci tutto questo silenzio: a pochi metri di distanza c'è il corpo squarciato di Moloko Cortès, che le stava dicendo quello che sarebbe successo, e allora gattona verso di lei e le mette una mano sopra la pancia aperta e all'improvviso è come se il sangue avviluppasse tutto il mondo, tutte le cose, tutto l'universo, e non puoi dire né sì né no, Eivor Edwards, perché ti sto semplicemente dicendo di che cosa è fatta ogni cosa adesso e per sempre.
Cerca di pregare ma le parole non le vengono in mente, per cui si limita a farfugliare qualcosa che nella sua testa corrisponde ad un'Ave Maria, Ave Maria, piena di grazia, Ave Maria non puoi dire né sì né no, perché ti sto semplicemente dicendo quello che è successo e adesso tu devi aiutarmi, Ave Maria, devi aiutarmi a premere questa ferita in modo che il sangue smetta di uscire ed in modo che Cortès resti qui con noi, Cortès, resta con noi, e poi con noi c'è anche Cristobal che all'improvviso è al mio fianco e neanche lui può dire né sì né no, perché è semplicemente quello che è successo, e mentre tutto intorno piove e brucia e sanguina, nessuno può mai dire né sì né no, perché tanto non sai mai cosa succederà nei prossimi cinque minuti.

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