lunedì 28 ottobre 2013

light me a lantern for to get back home

28 Ottobre 2515
Bullfinch


Scivolare nella routine quotidiana dell'esercito è facile. Le giornate sono organizzate in modo che i soldati non abbiano né il tempo né la forza di pensare a quello che sta davvero succedendo: le sveglie all'alba, le esercitazioni, i lunghi periodi di veglia notturna, i pasti scanditi in maniera regolare, le perlustrazioni nella giungla. Il fango, il sudore, il sangue.
L'idea di una vita al di fuori della logica della guerra si colloca al di là dei confini della realtà.
Neanche chiudendo gli occhi riesce a ricordare cosa si prova a svegliarsi in casa propria, scendere le scale e trovare sua madre a far soffriggere della pancetta in padella, col caffè caldo già versato in una tazza.
Talvolta scivola dentro il sacco a pelo con cui dorme dentro la chiesa abbandonata e cerca di ricordare com'era stringersi contro la schiena di Haggerty addormentato, infilargli le dita fra i capelli o sotto la maglietta solo per sentire un po' di calore umano. Ha il ricordo vago di qualcosa di piacevole, qualcosa per cui vale la pena incamminarsi da molto lontano, qualcosa per cui ha senso cercare di uscirne viva.
Qualcuno da cui ha senso tornare.


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