martedì 1 ottobre 2013

be true, be brave, stand. all the rest is darkness.

Ottobre 2515
Bullfinch
New Hope Ranch


L'acqua calda le scivola sulla pelle nuda e le palpebre chiuse, portandosi via la tensione nei muscoli e la sensazione appiccicosa in mezzo alle gambe. È tornata a casa subito dopo essere passata a salutarlo, e quasi non ha degnato sua madre di una parola prima di levarsi di dosso i vestiti e chiudersi a chiave nel bagno.
Fino a qualche anno fa il New Hope Ranch non aveva ancora l'acqua calda. È arrivata quando Eivor aveva più o meno undici anni, per cui ha il netto ricordo di una serie interminabile di bagni fatti in tinozze gelide, con acqua riscaldata sul fuoco, prima troppo calda e subito dopo troppo fredda.
È bello avere l'acqua calda in casa. È una cosa ancora abbastanza nuova e strana, inusuale e inaspettata da imprimerle addosso un buonumore istintivo ogni volta che apre il rubinetto.

*

Scende da basso. Trova entrambi i suoi genitori seduti fuori, sulla veranda. Li guarda attraverso i vetri della finestra della cucina e li vede entrambi con le mani in mano. È molto strano: al New Hope Ranch nessuno se ne sta con le mani in mano fino a che c'è luce fuori. Ed il tramonto non sarà che fra un paio d'ore.
Li raggiunge e si siede su una sedia a dondolo in vimini. Scricchiola e alcuni dei ferri che tengono insieme le cannucce si sono arrugginiti, e di tanto in tanto strappano i vestiti. Ma lei sa come sedersi senza lacerare la stoffa di quello che indossa.

- Nessuno ti sta chiedendo di farlo.
- I know, Ma.
- Non devi sentirti obbligata.
- I know, Pa.
- Lo sanno tutti che gli Edwards hanno già fatto la loro parte.
- Una volta.
- È sempre la stessa guerra.
- Aye. Nay.

*

È la mattina presto del giorno dopo e tutte le sue cose sono in uno zaino di stoffa che è sopravvissuto all'ultima guerra. Vestiti puliti, un rosario nuovo di zecca, la Bibbia, un dado da gioco, un pacchetto di sigarette Maracaros Rojos, uno zippo di metallo con una J incisa sopra, una fotografia di fronte ad un cartello stradale poco fuori Timisoara.
Sua madre è già in cucina e le sta preparando la colazione. Della pancetta sfrigola in padella e su un piatto sono ammonticchiati almeno una decina di pancakes al succo d'acero.

- Ho sentito che la figlia del fornaio ha sposato un militare indipendentista.
- Aye.
- Sei stata al matrimonio.
- Aye.
- C'era anche il cugino di Bob Sullivan.
- Ah-a.
- Che ha detto a Bob Sullivan.
- Ah-a.
- Che ha detto a me.
- Ah-a.
- Che eri in compagnia.
- Ah.

Eivor esce senza aver fatto colazione e si va ad arruolare in una guerra suicida e senza speranza piuttosto che sostenere quella conversazione con sua madre.

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