24 Luglio 2515
Bullfinch
New Hope Ranch
Eivor è nella grande cucina del New Hope Ranch con un pezzo di stoffa marrone in mano.
Sua madre le dà le spalle ed è china su un paiolo in cui sta facendo ribollire una zuppa che spande odore di spezie e peperoni.
Di tanto in tanto si volta a guardarla, e a guardare i rettangoli di stoffa che sta ritagliando da un vecchio cappotto marrone che deve risalire agli inizi della guerra. È una taglia maschile, ampia.
« Preferirei che non lo facessi. »
« Preferirei che tu stessi zitta. »
« Non ti appartiene. »
« Non appartiene nemmeno a te. »
Nella casa piomba il silenzio. Suo padre è fuori con un paio di vaqueros ad occuparsi delle vacche.
È esattamente per questo genere di silenzi che Eivor Edwards detesta il New Hope Ranch.
Qualcuno bussa alla porta. Sua madre si pulisce le mani sul grembiule già macchiato di sugo e va ad aprire.
È di nuovo Bob. Bob con i suoi capelli biondi ed il suo sorriso felice che le fa venire voglia di fargli saltare tutti i denti. Ha bisogno di un pacco di zucchero.
Ieri aveva bisogno di una cipolla.
L'altro ieri di uno spicchio d'aglio.
Lui le dice qualcosa di gentile, ma lei lo sente a stento. Risponde con qualche grugnito vago mentre continua la sua opera.
Sta preparando un regalo per 'cilia, per quando andrà su Tauron. Non mancano molti giorni, ormai, e lei sta lavorando in fretta, tant'è che ha le dita piena di buchi di spilli. Non cuciva qualcosa da sola da, well, da un'enormità di tempo.
Ha tirato fuori da un armadio uno dei primi browncoat di Kirill.
Lo ha fatto a pezzi in modo da ricavarne abbastanza stoffa per costruirne uno nuovo, a misura di bambina.
Spera che Sterling le abbia mandato le misure giuste.
Lo fa un po' più grande, così potrà crescerci dentro ancora per qualche anno.
Qualche giorno fa è andata a New Dallas a comprare un po' di stoffa.
Su una manica ha trapuntato una stella nera, e sul cuore una pettorina dorata che recita
SOLDATO SEMPLICE
CHUCK
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