4 Giugno 2515
Baraccata
Safeport
Mi stringe le gambe, piange.
Sento gli sguardi della gente scivolarmi addosso, con una curiosità corrosiva che mi fa arrossire e venir voglia di spaccargli la faccia.
Ma l'ho già fatto.
Sento il sangue mescolarsi alle lacrime ed intridermi i pantaloni, mentre senza sapere perché gli accarezzo la testa come ad un gattino indifeso.
Non è un gattino indifeso.
È un verme.
La mano mi fa male ed ho paura di essermi frantumata qualche falange. Non avrei mai pensato di poterlo mandare a terra. Immagino che sia la classica fortuna dei principianti.
I capillari scoppiati riversano il loro sangue annerito sotto la pelle tesa delle nocche.
Non riesco ad aprire la mano e muovere le dita mi fa vedere le stelle.
Bel guaio.
È tutto un guaio, è tutto sbagliato, è tutto fuori posto.
Cosa mi aspettavo?
I mean, Joe fuckin' Black.
Non è certo famoso per le sue opere di carità.
Sei arrabbiata con lui o con te stessa per aver creduto alle favole che ti ha fatto ingoiare ed hai ingoiato?
Ti ha salvato la vita, ma questo non fa di lui una brava persona.
Fa di te una persona in debito, certo, ma quel debito puoi considerarlo saldato in qualsiasi momento.
Lo sai. Ogni giorno che passi nella famiglia di Joe Black, d'ora in avanti, sarà una tua libera scelta, di cui dovrai assumerti la responsabilità, di fronte a Dio e di fronte a te stessa. Di fronte alle vittime come Silver.
In fondo lo hai visto sollevare un uomo e spiaccicargli il cranio contro un muro.
Le brave persone non fanno questo, neppure per salvare una ragazza nei pasticci.
(Sono sempre nei pasticci)
Joe Black non è una brava persona.
(E io?)
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