Bullfinch
C'è una vecchia chiesa abbandonata nel cuore della giungla, a non molta distanza dalle acque impetuose ed ingrossate dalla pioggia del Morgan River, che sente scrociare in lontananza, mentre monta il suo primo turno di guardia dacché si è arruolata.
Fuori, la vegetazione è buia e strisciante e viscida come un lombrico.
Solleva il bavero del browncoat cercando di proteggersi dal freddo umido e dalla sensazione che le gocce di pioggia che filtrano da una crepa sul tetto malmesso le stiano facendo muffire la spina dorsale. Vorrebbe fumare e bere mentre si lascia cullare dal senso di nostalgia che prova per casa sua.
Continua a dire a tutti che le va bene volare senza meta attraverso l'universo, sgusciando fra una meteora ed una stella morta, ridotta ad essere un freddo nocciolo privo di vita che galleggia, come lei, nelle acque torbide della galassia.
Ma adesso, adesso che tutto quello che può sentire è l'umido dei calzini bagnati dentro le scarpe ed il respiro regolare dei commilitoni addormentati, adesso quello che desidera è casa, ed è una nostalgia così intensa che per un momento pensa che il cuore le debba scoppiare nel petto da un momento all'altro.
Alcune settimane dopo, è di nuovo nella giungla quando qualcuno le mostra le cronache giudiziarie che riferiscono della sorte dei suoi compagni. Deve leggere una volta, e poi un'altra ancora, perché il significato le si depositi nello spirito, pesante come un macigno schiacciato sulle ultime parole di Red Wright, destinato ad invecchiare in prigione.
Non le ricorda più. Fa uno sforzo terribile per ricordarle, mentre preme la fronte contro la corteccia fresca di un albero, come se potesse assorbirne lo spirito, la pazienza millenaria, la capacità di sopportazione che Dio ha concesso alle piante ma non anche agli uomini.
Non ricorda più le ultime parole che ha scambiato con Red Wright, ma ne ricorda il senso: erano parole di forza e speranza, di coraggio e fede.
Quando riapre gli occhi, è solo una bambina infreddolita abbandonata nel buio.
Cinque giorni dopo è di nuovo a bordo della Almost Home e qualcuno le consegna una piccola agenda scura in cui sono tracciate tutte le rotte che Wright abbia mai solcato in vita sua. Alcune le conosce, altre le sono indecifrabili e così saranno per sempre. Sfoglia le pagine ed ha la netta sensazione di trovarsi sott'acqua.
Infila il piccolo quaderno nella scatola da scarpe che nasconde sotto al letto. Poi si alza in piedi, ingoia una pasticca di Nootropam, esce dalla cabina 9d e torna a fare quello che Red Wright le avrebbe detto di fare: vincere questa fottuta guerra, per tutti gli Dei.
Non le ricorda più. Fa uno sforzo terribile per ricordarle, mentre preme la fronte contro la corteccia fresca di un albero, come se potesse assorbirne lo spirito, la pazienza millenaria, la capacità di sopportazione che Dio ha concesso alle piante ma non anche agli uomini.
Non ricorda più le ultime parole che ha scambiato con Red Wright, ma ne ricorda il senso: erano parole di forza e speranza, di coraggio e fede.
Quando riapre gli occhi, è solo una bambina infreddolita abbandonata nel buio.
Cinque giorni dopo è di nuovo a bordo della Almost Home e qualcuno le consegna una piccola agenda scura in cui sono tracciate tutte le rotte che Wright abbia mai solcato in vita sua. Alcune le conosce, altre le sono indecifrabili e così saranno per sempre. Sfoglia le pagine ed ha la netta sensazione di trovarsi sott'acqua.
Infila il piccolo quaderno nella scatola da scarpe che nasconde sotto al letto. Poi si alza in piedi, ingoia una pasticca di Nootropam, esce dalla cabina 9d e torna a fare quello che Red Wright le avrebbe detto di fare: vincere questa fottuta guerra, per tutti gli Dei.
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