mercoledì 5 settembre 2012

"oh, when the moon turns red in blood!"

5 Settembre 2514
Almost Home
Greenfield


Siamo seppelliti nel cuore della terra, perché quelli come noi appartengono ai luoghi senza luce.
All'improvviso ho in mano il coltello di John e la lama non mi riflette perché è sporca di sangue, lo stesso sangue che sta allagando la stanza, il mondo, l'universo, insieme all'odore dolciastro della carne bruciata.
(Perdonami Padre perché ho peccato)
L'orbita vuota, l'occhio divelto, le carni slabbrate delle ferite sono simboli blasfemi come una bestemmia.
Le nostre dita tremanti non sono sufficienti a redimerci. Siamo colpevoli, siamo delle bestie, dei mostri da sterminare per il bene dell'umanità.
Il soldato soffre ma non cede, come un martire d'altri tempi, e quello che leggo dentro gli occhi di Jack mi ripugna e mi nausea, e mi nausea e mi ripugna la cieca obbedienza mia e di John, pronti a seguirla laddove è proibito andare. Tenetelo fermo, dice, e noi lo teniamo immobile mentre la punta del coltello si insinua dentro di lui.
(Perdonami)
Il sangue ha un odore dolciastro, metallico.
Nessuna guerra può essere vinta in maniera pulita, ma se questo è il prezzo da pagare per la vendetta, per la giustizia, se questo è il prezzo da pagare per poter aggiustare il mondo, allora c'è qualcosa di sbagliato, di inumanamente sbagliato, di imperdonabilmente, imperdonabilmente
(Padre)
sbagliato.
Adam, Vickon, Preston, Jack, Clemence, Kirill.
Neanche un milione di nomi, di lapidi, di tombe potrebbe giustificare una violenza del genere.
Chiudo gli occhi e cerco di ricordare il sorriso di Preston, coi bei denti bianchi che spiccano contro la pelle scottata dal sole. Cerco di immaginarlo pochi mesi dopo, col corpo tagliato a pezzi dalle lamiere roventi e contorte dell'astronave sulla quale è precipitato; fugacemente, penso ad Abel e mi chiedo dove sia, e se in fondo non abbia fatto la scelta giusta, scegliendo di dimenticare, dimenticare tutto.
(perché ho peccato)
Sono stata la prima a dare l'inizio alle torture. Non c'era nessun bisogno di spegnergli una sigaretta sulla faccia. È stato un gesto vile, viscido, disonesto. Un uomo ammanettato, indifeso, in balia degli eventi.
Non provo pietà per la sua sorte, perché ogni soldato accetta il proprio destino quando decide di arruolarsi.
Ho pietà della mia anima e di quella di Jack, e di John, e di Eir e di Red e di tutti gli altri poveri pazzi che abbiamo incontrato sul nostro cammino.
(ho molto peccato Padre)
Ho voglia di vomitare e di dormire e di svegliarmi fra un milione di anni, a casa.
(Le mani di Jack.)

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