giovedì 28 giugno 2012

background II



A scanso di equivoci bisogna sottolineare che gli Edwards sono una famiglia felice.
Che il tetto del New Hope avesse sempre bisogno di qualche toppa inchiodata alla bell'e meglio e che le staccionate non fossero mai bianche come Magdalene avrebbe voluto, in fin dei conti non importava a nessuno.
Gli Edwards erano stati benedetti da sette figli e neanche nei periodi di vacche magre (che erano più frequenti di quanto si potesse desiderare) qualcuno osava pensare che ci fossero delle bocche di troppo da sfamare.
La tecnologia scarseggia ancora oggi al New Hope Ranch e forse anche per questo le giornate sembravano tanto intense: a sentire Joseph, da quando la guerra è finita le giornate si sono fatte più lunghe.
Forse è colpa del silenzio assordante delle troppe stanze vuote.Vuote come sepolcri.
I sette fratelli Edwards si allontanavano di rado dal New Hope: studiavano a casa, sotto lo sguardo vigile e severo della madre, per lo più nel tardo pomeriggio, quando la luce fuori cominciava a sciogliersi nei tramonti rosati di campagna; la mattina erano sempre a trotterellare in giro, sulla scia ora del padre ed ora della madre, a mungere vacche o ad annaffiare l'orto.
Il centro abitato più vicino - New Dallas - si trova a poco più di cento chilometri dal New Hope.
Timisoara, la capitale del pianeta, è a cinquecento chilometri nella direzione opposta.
Gli Edwards, a New Dallas, ci andavano tutte le domeniche per la messa, ed ogni quindici giorni per comprare qualsiasi cosa non potessero allevare o produrre da soli.
Gli Edwards si spostavano in massa a bordo di un pick up rosso ruggine che si metteva in moto soltanto per un miracolo di Dio: affettuosamente noto come lo Scassone, è ancora in funzione a dispetto di tutti i pronostici.

lo Scassone

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